Karaburun
La penisola incontaminata di Karaburun si trova a Orikum, a 20 km a sud della città di Valona. Tappa obbligatoria è la gita in barca attorno alla penisola di Karaburun, lunga 15 km e larga 4 km e raggiunge un’altezza di 800 m sopra il livello del mare. E’ una penisola incontaminata, situata vicino all’isola di Saseno con presenza di insenature d’acqua dolce. Famosa per le immersioni e la visita alle grotte e baie incontaminate, raggiungibili solo via mare. Da visitare assolutamente, la Grotta di Haxhi Ali, imponente vicino a Capo Linguetta, la Caverna di Duk Gjoni e le splendide baie, che costituivano approdi naturali lungo la navigazione, come la Baia di Dafine o la Baia dell’Orso e le Cripte della Grotta di Grama. Conquisterà gli amanti del mare, della natura, gli avventurieri e le buone forchette: raggiungibile tutti i giorni grazie alle tante imbarcazioni che partono numerose dal golfo di Valona.
KARABURUNI- Video Linea Blu, Rai Uno Karaburun è sede di una famosa battaglia navale combattuta dalle flotte di Cesare e Pompeo nell’ambito della guerra civile. È stato indagato sistematicamente il litorale del promontorio di Karaburun, costellato da cave antiche per l’estrazione di materiale da costruzione (utilizzato, ad esempio, per la realizzazione delle mura dell’antica città di Apollonia) e da splendide baie, che costituivano approdi naturali lungo la navigazione, come la Baia di Dafine o la Baia dell’Orso (che significativamente trova il suo corrispettivo toponomastico sul litorale salentino a Torre dell’Orso) e la Baia di Grama, sede di un santuario marittimo, sulle cui pareti rocciose si conservano centinaia di iscrizioni in greco, latino, albanese, databili tra antichità ed età moderna (come nei santuari costieri pugliesi di Roca a Melendugno o di Vieste).
Lungo tutto il litorale di Karaburun sono stati individuati, lungo la fascia costiera fino ad una profondità di 40 metri, numerosi siti di interesse archeologico, documentati sia da materiali isolati o da oggetti gettati a mare dalle navi ancorate in occasione di tempeste sia da tracce di relitti antichi. I materiali recuperati, prevalentemente anfore commerciali, coprono un ampio ventaglio cronologico, dall’età arcaica fino al Medioevo, comprendendo un’anfora magno-greca/siceliota del V secolo a.C. (con un graffito in greco ΔPOMH), anfore greche corinzie del IV secolo a.C., anfore greco-italiche del III-II a.C., anfore italiche sia adriatiche di tipo Lamboglia 2 del I a.C. sia tirreniche di tipo Dressel 2-4 del I d.C., anfore africane e anfore egee ed orientali del IV-VI d.C., anfore bizantine.
Dalla documentazione raccolta emerge il pieno inserimento del territorio albanese nelle principali rotte commerciali, con contatti che privilegiano l’area adriatica e la parte orientale del Mediterraneo. Non mancano peraltro anche ceramiche e oggetti vari di età medievale e moderna. È stata infine individuata un’ancora di ferro bizantina, verosimilmente abbandonata da un’imbarcazione che, in situazione di difficoltà, non era riuscita ad effettuarne il recupero. Il rinvenimento di maggior pregio riguarda una statuina di bronzo raffigurante Atena, databile al I-II secolo d:C., in ottimo stato di conservazione, forse parte di una stadera, oltre ad un elemento in bronzo della nave e ad una moneta bronzea dell’imperatore Gallieno (253-268 d.C.), recuperati in una baia intensamente frequentata dalle imbarcazioni antiche.
Le Cripte della Caverna di Grama a Karaburun: le Cripte sulle rocce della Caverna di Grama sono state visitate nel secolo XV da Ciriaco d’Ancona. Nelle pareti vi sono scritte (in lingua illira, greco antico e latino) scolpite da diversi visitatori a forma di testamento; le prime scritte sono dedicate agli dei ai quali si chiedeva la protezione dalle tempeste, risalenti al IV sec. a.C. ed altre nominano figure storiche romane, oltre a diversi nomi di Imperatori tra cui il più importante quello raffigurante il nome del Re Illiro Gent.
La Caverna di Haxhi Ali (Illira) a Karaburun Questa caverna è una delle più grandi e più belle di tutta l’Albania. Essa prende il nome dal famoso pirata Haxhi Ali vissuto nel XVII secolo, che usava questa bellissima caverna come rifugio e quartier generale dei suoi uomini per attaccare le navi napoletane, turche e veneziane che transitavano da lì collaborando con i pastori della penisola e proteggendo i commercianti e i viaggiatori che passavano da quelle parti. Dopo la sua morte, ucciso forse proprio ad opera dei veneziani in circostanze misteriose e sepolto, assieme al figlio, nella vicina isola di Saseno, il popolo albanese gli ha dedicato una canzone ed, ancora oggi, tutte le navi che transitano vicino a questa Caverna gli tributano un saluto.
La Caverna di Duk Gjoni è situata a sud della penisola di Karaburun, in zona denominata Petrun, a 400 metri s.l.m. Di origine carsica, risulta molto particolare per le sue forme, con colonne, candele, figure antropomorfe dal mondo della flora e della fauna. E’ costituita da diversi piani di stalattite e stalagmite: nella prima sala si trova una piccola sorgente attiva tutto l’anno.